domenica 9 giugno 2013

Oltre il fumo c’è l’oro che luccica

“Ciò che non uccide fortifica” diceva qualcuno, “dal cemento nascono i fiori” qualcun altro; se sei circondato da una società crudele che pone come priorità l’immagine e il possesso, ipocrita, per niente incline a favorire nuove e frizzanti idee, le vie di uscita potrebbero essere la depressione, l’alcolismo o la fuga, se non hai un cervello piatto come un elettroencefalogramma di un morto si intende, dico io. In un Paese come l’Italia, che sembra dia una mano all’illegalità perché quasi totalmente indifferente a essa (Silvio Berlusconi ancora in giro a spassarsela e Stefano Cucchi che non riesce ad avere giustizia neanche da morto, o Zulù dei 99 Posse aggredito da 20 neofascisti, esempi vistosi che mi vengono in mente) e che non tutela i più deboli, né favorisce la cultura e la ricerca, si ha spesso la sensazione di svuotamento oltre che di rabbia. Ma è proprio da questa rabbia che nascono dei veri esemplari di uomini e di donne che muovono le città. Classico esempio è la mia Taranto, città del profondo sud, martoriata da un’industria assassina, da un Governo sanguisuga e da un’amministrazione indifferente e passiva; eppure ogni giorno scopro che questa meravigliosa terra è fucina di artisti e di belle persone. Questo è un momento particolare per Taranto, in cui la città sembra destarsi da un lungo sonno, in cui i cittadini (la parte migliore) si stanno riappropriando degli spazi urbani, organizzando eventi e iniziative per tutti, anche di portata nazionale; il concertone del 1 maggio è stato grandioso!! C’è chi da Taranto se ne è andato, diciamo per mancanza di prospettive future, o perché si è sentito stretto, ma in molti son tornati o comunque fanno capolino ogni tanto; di nomi se ne possono fare tanti, da Michele Riondino (attore) a Cosimo Cinieri (attore), da Valentina Petrini (giornalista) a Roberta Vinci (tennista), da Alessandro Vitti (fumettista) ad Alessandro Langiu (autore, attore e regista). Allora è proprio vero che il disagio e la disperazione, stimolano le persone intelligenti! Al momento un personale “in bocca al lupo” va ad Andrea Simonetti, mio coetaneo nonché compagno di scuola (non di classe), che da attore sta tentando per la prima volta di passare al ruolo di regista; Andrea ha appena terminato di girare tra i nostri luoghi così meravigliosamente caratteristici, il suo cortometraggio “Alle Corde” , scritto da lui in una sola notte di 2 anni fa, quando fu colto da una brutta notizia. Il neoregista è coraggioso, e fa bene a parer mio, se vuole partecipare al prossimo Festival del Cinema di Venezia. Che sia ancora una volta un tarantino a sorprendermi e ad alleviarmi dalle negatività di questo Paese.